A te, figlio

 

Ventre ti sfioro

Ventre arido, inutile.

Le mie paure.

Le tue angosce.

 

Figlio mio corri su due ruote

lui ti dona il suo sguardo innocente,

l’attenzione di un padre mancato.

Sei il suo miele,

sei il mio sostegno fedele.

 

Lui ti tende la mano,

ti guida nel paese delle favole

e insieme trovate la luna.

 

Ora ti sogno nelle mie notti agitate,

ti stringo al petto e ti copro di baci.

L’unico amore rimasto

è un essere mai nato.

 

Mary, 7 maggio 2024