Le due solitudini

 

Solitudine

ti ho guardata negli occhi

erano fiacchi dal troppo inseguire.

Fu come un miele

aggrappati ad una chimera

gli occhi camminavano

in attesa di nuove aurore

dai colori erano seducenti.

 

Solitudine

stasera è festa

avverto nell’animo un’assenza incolmabile.

Ti prendo per mano

non andremo lontano

ma andremo.

 

Solitudine

ti sento ancora, presente

davanti al desco imbandito.

Scrivo frasi d’amore

per persuadermi di averti sconfitta.

 

 

 

 

Solitudine

voci sbalzanti, finte

colmo il vuoto tra microfoni e pomelli.

Chi sei non so

Ma ci sei!

 

Solitudine

ho bisogno di voci protettive

del calore carnoso di una mano

di sentirmi protetta nell’incedere incerto.

Cerco il corpo esitante

Non ci sei!

 

Solitudine

troppo affanno improvviso,

troppa presenza sensuale.

Ho bisogno di spazio

di correre lontano

nell’abitacolo dei miei sogni.

Fiammante, velocità, foto

C’è tutto!

 

E il tempo è rapito

affetto calcolato, artificiale.

Io amo la lentezza,

la lentezza di una carezza,

la delicatezza di un abbraccio,

Io amo la pelle calda,

i sospiri soavi!

 

Ritorno

Alla mia solitudine!

 

Mary, 21 novembre 2022